Ciao amici, lo ammetto, ho abbandonato un po’ il blog. Nell’articolo precedente ho spiegato un po’ le motivazioni, adesso vado di più nello specifico.
Quando scompaio è perché c’è fermento, il che è (quasi) sempre positivo.
Tour de force
Questa primavera e questo inizio estate sono stati veramente inarrestabili, ma partiamo con ordine.
Si sono finalmente sbloccate alcune delle uscite che erano state messe in stand-by causa pandemia. Per quest’autunno ne vedremo delle belle, e io non vedo l’ora.
Ovviamente questo ha significato dover lavorare agli editing di due romanzi, aspetto di cominciare l’editing del terzo romanzo, e nel frattempo ho scritto un racconto per un’antologia, un romanzo breve per un altro progetto e sto per cominciare un altro racconto.
Insomma, nel backstage non c’è stato un attimo di pausa.
Nel lavoro ho vinto alcune mansioni che mi hanno tenuto più occupato durante il giorno, questo ha reso più difficile concentrarmi sulla scrittura, ma ce l’ho fatta!
Nel frattempo è subentrata nuovamente la necessità di cercare una nuova casa, più per vanità che esigenza fisiologica, ma quando si vive in una città come Firenze quando vai a visitare gli appartamenti sembra quasi di fare la fila al McDonald’s durante l’orario di punta.
Mi è capitato di vedere alcuni appartamenti e di essere, neanche tanto educatamente, cacciato, perché c’erano altre persone che dovevano vederli.
Se permettete io ho bisogno di fare le mie domande e di sapere e di vedere con calma, o no?
Come anche una visita a degli appartamenti che ho fatto dopo una visita oculistica: scusi ma a umidità come siamo messi?
La ragazza dell’agenzia mi ha assicurato che non ci fosse umidità, forse perché le avevo accennato che non vedevo molto bene ma, nonostante le pupille dilatate ho visto un mostro verdognolo e nero che imbrattava il soffitto del bagno… se dovete mentire almeno fatelo bene.

Cambia, sempre e comunque.
Torniamo a noi, all’argomento dell’articolo, perché potrei scrivere una serie di articoli solo sulle case viste, tra cui letti che sbucano in saloni e saloni di fianco a pseudo letti matrimoniali, ecco, ho visto cose che voi umani… XD
Questo non fermarmi ha intaccato il mio equilibrio, mi sono reso conto che nonostante la mia meditazione, la mia pratica buddista e il mio yoga mattutino non riuscivo più a farmi comparire il sorriso sul volto.
Me ne sono reso conto subito. Ormai ho sviluppato questo istinto di sopravvivenza per la mia felicità.
Se non vado a dormire col sorriso e non mi sveglio col sorriso significa una cosa: che non sono felice.
Credetemi, vivere la vita come un automa non è qualcosa di buono.
Sono inciampato di nuovo, perché ho permesso alle circostanze esterne di intaccare il mio stato e di spegnere la mia felicità e la voglia di vivere ogni giorno come una sfida da affrontare con divertimento, sì, perché ogni cosa che faccio, dove farla divertendomi.
Quando accadono queste cose significa solo una cosa, un campanello di allarme mi si attiva in testa e grida sei semplici lettere, che formano una parola potentissima: CAMBIA.
Solo io conosco la mia felicità
Quando un amico mi chiede un consiglio gli pongo questa domanda, senza voler sapere la risposta, perché è molto semplice mentire quando le cose non vanno come vorremmo.
La domanda è: sei felice?
Spesso mentiamo anche a noi stessi, ci diciamo che va tutto bene, quando non è così.
No, non ero più felice, questa è stata la mia risposta.
Dovevo cambiare qualcosa, ma prima dovevo capire quale era la causa del mio malessere. Ho deciso di prendermi un paio di giorni di tempo per analizzare tutto, ma già sapevo la risposta: il lavoro.
Mi ero fatto inglobare e soffocare da responsabilità e da un’attività che, sì mi piace, ma che non è compatibile con me, con i miei sogni e con alcuni obiettivi che ho per l’autunno (ve ne parlerò più avanti, adesso è prematuro).
A 35 anni cosa conta per me? Essere felice. Abbiamo quest’esistenza da vivere, e dobbiamo farlo appieno. Le nostre giornate sono composte da ore, minuti, secondi e istanti, beh, ogni istante è una nuova possibilità, un’opportunità che ci viene data.
Non ci credete?
Ho visto un Trilocale zona Statuto (zona che amo di Firenze), prezzo in target e bellissimo, chiamo 4 volte e tempesto di messaggi, nulla. Decido di richiamare il giorno seguente per non rischiare una denuncia e… l’avevano affittato il giorno precedente.
Il Trilocale in questione era su Subito.it, due giorni prima avevo lasciato da parte Subito.it pensando: faccio la ricerca lì nel week end.
Ho perso l’opportunità.
(Ecco che ritornano le disavventure con gli appartamenti XD)
Ogni istante è una possibilità di cambiamento che ci viene data.
Paraocchi
Molti di noi indossano dei paraocchi e non vedono le infinite possibilità che ci sono nel mondo.
Quanti di voi quando passeggiano alzano la testa al cielo? O guardano il muro del palazzo di fronte?
Io lo faccio, perché scorgo sempre scorci e colori nuovi.
Ecco, guardare le possibilità che ci mette davanti la vita è un po’ fare come faccio io.
E se mi capitano le afferro, perché sono esperienze, perché sono nuove strade, perché mi servono per apportare linfa vitale a situazioni che magari tendono a spegnerci.
La vita nostra è solo nostra, e il benessere nostro possiamo deciderlo solo noi, e nessun altro.
A volte si ha paura di essere felici, eh sì, si ha una fottuta paura di essere felici, a volte quando sono felice penso: faccio quasi schifo da quanto sono felice.
Perché la vita è fatta di pensieri, problemi, bollette, lavori insoddisfacenti, sogni difficili da realizzare.
Giusto?
No, la vita è fatta di limitazioni che ci poniamo noi, limitazioni inesistenti.
Io posso fare tutto, io posso realizzare tutto, io posso essere chi voglio essere. Il mio mondo, le mie regole. Di questo è fatta la vita!
Ci vuole coraggio per cambiare?
Un po’, ma forse solo la prima volta, io ormai ho quest’urgenza di essere felice, ma non significa essere una persona irrequieta, significa mettere me al primo posto e non accontentarmi mai, proprio perché il mondo è vasto, come sono vaste le possibilità e le strade da percorrere.
Non vi chiedo se è giusto o no, perché lo so che lo è.
Ogni mattina durante la mia meditazione mi apro a tutte le sorprese che mi donerà la giornata, belle e brutte, ma fanno parte della vita, perché la differenza non la fa il problema o la notizia bella, la differenza la fa come l’affrontiamo noi e cosa facciamo noi per cambiare una situazione che ci crea malessere.
Prendetevi per mano
Fatelo, prendetevi per mano e accompagnatevi lungo la vostra strada. Cambiate se qualcosa vi fa male, ne avete il diritto, e anche se pensate di non meritare di meglio, è tutta una bugia.
Amate la vostra felicità Amate i vostri sogni.
Datevi obiettivi e ricordate: mettetevi in azione per portarli a termine.
So che potete farlo, so che posso farlo, che possiamo farlo.
Io ci credo, e spero anche voi.
Noi ci aggiorniamo presto, sperando di aver trovato casa nel frattempo XD
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