Pillole di Vita: l’angelo sopra le nuvole.

Il cambiamento.

Dicembre 2019, l’azienda per la quale lavoro mi paga un soggiorno in Puglia per una formazione. Finalmente avrei potuto visitare Bari e staccare un po’ dalla monotonia dell’ultimo periodo.

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Accetto la cosa con eccitazione , per poi venire a scoprire che avrei dovuto viaggiare in aereo… da solo. Al solo pensiero già avevo attacchi di panico.

Con un misto tra terrore ed eccitazione parto. L’andata va ‘decentemente‘: mal di testa, nausea, e ansia. Ho cercato di mascherare il tutto, cercato…

Mi consigliano: per evitare i giramenti di testa, mangiati le gomme.

Ho finito un pacchetto di gomme, e la testa ha girato come una centrifuga.

Al ritorno allerta meteo, aereo in ritardo, una tempesta si era abbattuta su Bari.

Ero nella sala d’attesa pensando a cosa avrei lasciato in questo mondo, mando il file dell’ultimo romanzo a un’autrice, scrivendole nella mail: ‘se dovessi morire, fallo uscire come romanzo postumo.

L’aereo porta più di un’ora di ritardo, e quando ci hanno dato l’ok per salire a bordo, sono stato il primo a farlo XD

L’angelo.

Io posto centrale, al mio fianco si siede una ragazza. Primo viaggio da sola anche per lei. La guardo sorridente e cerco di mascherare il terrore, ma nei miei occhi si leggeva chiaro: ‘bene, e io che speravo di far affidamento su di te.

Partiamo, inizio a sudare freddo. Poco dopo la donna seduta alla mia sinistra impallidisce. La fisso. Impallidisco anche io. La vedo ricoperta di sudore.

«Signora, sta male?»

Mi guarda con occhi spenti. Annuisce.

Le hostess la portano via, io nel frattempo pregavo che non vomitasse lì, avrebbe causato un effetto a catena. La saluto con apprensione e poi fisso il finestrino: tramonto. Con un balzo occupo il posto  e scatto questa foto.

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(Ne è valsa la pena XD)

Storie e vittorie.

La ragazza al mio fianco inizia a raccontarmi la sua vita, aveva lasciato la Puglia per amore, lavorava in un ristorante vicino Siena, piena di energia e di vita. Mi racconta di suo fratello, un Artista, mi mostra le sue foto, mi parla della sua Arte. Io le parlo di me.

Lei è in un momento delicato della vita. Anche io, dovevo accettare una proposta importante di lavoro. Ci confrontiamo. Lei mi parla delle sue sconfitte. Io delle mie vittorie. Poi scopro che alcune erano sconfitte mascherate da vittorie.

A nudo.

Mi fa compagnia, mi calma, il tutto solo con la sua voce e il suo sorriso. E credo di averla calmata anche io. C’è stato un momento in cui ho sentito come se la conoscessi da sempre. È raro che io riesca ad aprirmi con qualcuno, con lei l’ho fatto. Non mi ha giudicato, come io non ho giudicato lei.

È stato bello potersi mettere a nudo e trovare confronto con una persona che sai che forse non rivedrai mai più nella tua vita, perché mi ha capito meglio di tante altre persone che ho (o avevo) al mio fianco. Ho parlato senza maschere e freni.

Di lei conservo con me l’accendino che mi ha regalato a fine viaggio, per ringraziarmi della compagnia. È argentato e pieno di brillantini. Ormai è diventato il mio portafortuna.

È il segno che gli angeli esistono.

La sua lezione.

Ho capito, parlando con l’Angelo, quanto è importante continuare a crederci e non fermarsi mai. Perché quando lo fai i sogni non ci mettono niente a ingranare la quinta e lasciarti indietro, e io lo stavo facendo. Raccontarmi a lei è stato un po’ come psicoanalizzarmi.

Stavo accettando la promozione solo per dimostrare ad altri che io potevo farcela.

Non funziona così, avevo già dimostrato a me stesso quanto valevo e cosa potevo fare, lo sapevo io, e questo bastava. Io sono in competizione con me stesso, devo abbattere i limiti che io mi pongo, non che mi pongono gli altri. Non devo dimostrare niente a nessuno, se non a me. E avevo dimostrato abbastanza, incaponendomi di essere il migliore in qualcosa che non mi completava e non mi rendeva vivo come lo fanno i miei sogni; forse solo per sentirmi dire ‘Bravo’. Mi basta il mio di ‘bravo’.

Al mio rientro ho rifiutato la proposta di lavoro.

Sapete perché? Perché ho scelto me.

E lo rifarei altre cento volte.

Grazie Angelo sopra le nuvole. Al prossimo volo!

Spero tu sia riuscita in tutto quello che volevi.

 

 

4 risposte a "Pillole di Vita: l’angelo sopra le nuvole."

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  1. Quanta verità in queste tue parole. A volte si ha così bisogno di dimostrare di potercela fare che non si riconoscono le insidie dietro i “brava” degli altri. Per lungo tempo ho lottato fino allo strenuo delle forze per inseguire una conferma di qualcosa che avevo già capito non era poi così nelle mie possibilità, volevo ancora quei “brava”, soprattutto da chi non li diceva spesso. Poi ho dovuto dire basta, non senza conseguenze che sto cercando tutt’ora di continuare a gestire nel migliore dei modi, e mi sono sentita a lungo in colpa anche per quello oltre che per aver fallito prima. Da quel momento però ho sentito una spinta maggiore verso i miei sogni, quelli che agli occhi di alcuni sembrano sicuramente sciocchi e frivoli, eppure più mi concentravo su di loro più mi sentivo forte. Nonostante le battute d’arresto sapevo che non mi sarei mai veramente arresa, e finalmente posso osservare la realtà abbracciare i miei sogni.

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    1. Che bello leggere questo commento. Veniamo spesso trasportati in un gioco malato del ‘dover essere migliori’ per sentirci appagati da terze persone, quando, come hai detto te, alla fine della giornata dobbiamo dar conto solo a noi stessi. La felicità viene da noi, non dagli altri. Avanti tutta ♥️

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